mercoledì 4 luglio 2018

I Scholas Chairs Students International Meeting ... un'esperienza unica


IV Congresso Internazionale delle Cattedre Scholas 2018"Università e Scuola. Verso il rilancio di università 'in uscita'"27-29 giugno 2018 – Villa Pontificia di Castelgandolfo - Italia

Il gruppo di studenti del I Scholas Chairs Student International Meeting
È un'esperienza unica quella che i ventun studenti, provenienti da dieci diverse università del mondo, hanno vissuto a Castelgandolfo, in una tre giorni ricca di esperienze di incontro, di dialogo interculturale e di approfondimento teorico - pratico in merito alle tematiche dei rifugiati e delle migrazioni forzate, attraverso nuove strategie di responsabilità sociale dell'università.
In occasione del IV Congresso Scholas Chairs, infatti, si è realizzato il primo Scholas Chairs students international Meeting, come proposta pratica nata in seno al gruppo di lavoro Scholas sulla mobilità internazionale di studenti e docenti e sull'intercultura.

"Personalmente ritengo che questi tre giorni siano stati una grande fonte di arricchimento personale. [...] un'esperienza concreta, viva, autentica di incontro con l'altro aldilà delle sole teorie, di proclami o discorsi aleatori. Mi ha fatto sentire parte di qualcosa di molto importante, mi ha fatto sentire parte di quel cambiamento che vorrei e che credo sia necessario che avvenga. Un cambiamento che ha la forma concreta dell'accoglienza, del dialogo e dello scambio tra esseri umani che va ben oltre la religione o la cultura di appartenenza, perchè ciò che ci accomuna è, in primo luogo, l'essere persone." (Eleonora Z. - Università degli studi di Padova)

"Il congresso ha provocato in me una riflessione sulla sensibilità in generale, sul modo di guardare l'altro e in particolare i cittadini migranti, sull'autocoscienza, sulla conoscenza (mia personale) in merito al fenomeno dell'immigrazione a livello mondiale.
Mi ha fatto sentire una grande responsabilità personale per il futuro, perchè possa essere una psicologa che si impegna nel proprio paese per aiutare l'integrazione dei migranti e rifugiati e per una nuova sensibilizzazione dela società." (Szabina P., Istituto Universitario SOPHIA, Loppiano, Italia).


Il gruppo studenti alla cerimonia di apertura del Congresso
Le 'Cattedre Scholas' sono parte integrante di SCHOLAS OCCURRENTES, un'iniziativa promossa da Papa Francesco che punta all'affermazione della cultura dell'incontro per la pace mediante l'istruzione e il coinvolgimento dei giovani di tutto il mondo. Si propongono di essere dei punti di riflessione e di azione, collegati in una rete in cui ogni soggetto (docenti, ricercatori, studenti) si arricchisce nell'incontro con l'altro, attraverso i vincoli che si sviluppano tra le diverse università, le scuole e i progetti della piattaforma Scholas Social.
Una dinamica di condivisione con il Rev. Dr. Michael Smith S.J.





L'obiettivo Generale di questo primo incontro internazionale di studenti è stato quello di provocare e facilitare lo sviluppo di una cittadinanza globale pro-attiva e la realizzazione di esperienze di mobilità internazionale, incontro, dialogo e responsabilità dell'Università, attraverso il messaggio e la proposta pedagogica di Papa Francesco.







Danzando alla Casa Scalabrini 634, Roma
Obiettivi specifici dell'incontro:
1) Stimolare nei partecipanti una maggiore conoscenza teorica e un pensiero critico circa i fenomeni/processi di migrazione forzata sia nei rispettivi contesti, se presenti, che a livello globale (dimensione cognitiva dell’educazione alla cittadinanza globale);

2) Proporre e sviluppare pratiche e processi (strategie) di internazionalizzazione e responsabilità sociale delle università coinvolte, in collaborazione con le rispettive comunità sulla base di quanto realizzato attraverso il progetto INTEREURISLAND;

Cerchio di riflessione e condivisione,
Casa Scalabrini 634, Roma.

3) Sviluppare attività didattiche innovative in merito all’incontro, al dialogo interculturale e all’integrazione che stimolino il senso di appartenenza ad una comune umanità, condividendo responsabilità e valori basati sui diritti umani (dimensione socio-emotiva dell’educazione alla cittadinanza globale);



4) Stimolare la stesura di una proposta che preveda pratiche / azioni efficaci e responsabili a livello locale, nazionale e globale in merito al superamento dei preconcetti, all’incontro, al dialogo e all’integrazione interculturale (dimensione comportamentale dell’educazione alla cittadinanza globale);
Preparando la videoconferenza con Perù,
Repubblica Domenicana e Brasile.




5) Creare le condizioni per lo sviluppo di una rete internazionale che proponga attività di mobilità, scambi, ricerca, intercultura e responsabilità sociale;

6) Stendere il canovaccio di un progetto di mobilità internazionale e responsabilità sociale dell’università, da presentare all’UE – programma HORIZON 2020.







Università coinvolte o rappresentate in Castelgandolfo: Università degli studi di Padova, Università Cattolica di Brescia, Libera Università Maria Santissima Assunta di Roma, Universidad de Navarra, Hebrew University of Jerusalem, Lebanese International University, Damascus University, Universidad Complutense de Madrid, Istituto Universitario SOPHIA di Loppiano e Ishik University of Erbil.
Università incontrate in videconferenza: Pontificia Universidad Católica del Perù, Universidad APEC de Santo Domingo, República Dominicana e Universidade do Estado da Bahia, Brasil.

Un intenso programma ha previsto un incontro di apertura la sera del 26 giugno, in pre-congresso, durante il quale è stato possibile conoscersi, rompere il ghiaccio superando le prime barriere dovute alle diverse provenienze e culture e condividere la proposta di lavoro della tre giorni che stava iniziando. Ci si è resi conto, attraverso un'attività di gruppo condotta, che i primi passi verso il dialogo interculturale possono essere mossi con il desiderio di incontrare 'in primis' la persona, l'essere umano che abbiamo di fronte, che è portatore di una propria cultura, di un proprio modo di vivere.
Dinamica per il superamento dei pre-concetti
nell'incontro con l'altro



La mattinata del 27 ha previsto la partecipazione alla cerimonia di apertura del congresso e alla tavola rotonda: Innovazione educativa.

Nel pomeriggio si è realizzato il primo momento di lavoro di gruppo, durante il quale, attraverso due dinamiche, si è cercato di far luce sul concetto di 'pregiudizio' e sul come sia opportuno, importante, significativo cercare di superarlo per sviluppare un 'incontro' con l'altro, chi è diverso da noi. 







A seguito, ci si è spostati dalla sede del congresso per una visita al centro di accoglienza di cittadini migranti ‘Casa SCALABRINI 634’ a Roma. L'incontro, la condivisione dei 'doni' personali attraverso la musica e la danza e e una cena condivisa hanno caratterizzato uno dei momenti più significativi di questa esperienza.

Il gruppo a Casa Scalabrini 634, in Roma
Anche il 28 è iniziato con la partecipazione alle attività del congresso. In particolare alla tavola rotonda sul dialogo interreligioso;
A seguire, mentre la maggior parte del gruppo è andata in visita al Palazzo Apostolico, tre studenti sono scesi a Roma per una tribuna stampa di presentazione del Congresso in Vaticano;
Al Vaticano presentando Scholas Occurrentes e il IV Congresso Scholas Chairs con Mons, Angelo Vincenzo Zani,
il Presidente di Scholas José Maria del Corral, il Segretario Generale Enrique Palmeyro, Il Prof. Italo Fiorin EIS LUMSA
e i rappresentanti delle Università ospitanti i diversi congressi Scholas Chair (Roma, Gerusalemme, New York)
Il pomeriggio ci ha visti impegnati in una riflessione sui fenomeni migratori nel mondo propostaci da Mons. Fabio Baggio, del Dicastero per lo sviluppo umano, recentemente istituito da Papa Francesco, responsabile della sezione dedicata ai migranti. Un momento molto significativo per poter comprendere in modo più profondo le tematiche scelte.
Con Mons. Fabio Baggio e il Prof. Italo Fiorin della EIS, LUMSA.


Il workshop 'Up to You' condotto da Ana P.C. e Carolina S.
dell'Universidad de Navarra, Spagna.





Il workshop 'Up to You', gestito da Ana P. e Carolina M dell'Università di Navarra ha chiuso il pomeriggio all'insegna del protagonismo degli studenti attraverso processi di 'peer education' e di un approfondimento esperienziale dello sviluppo delle capacità emotive.








La serata è stata dedicata interamente ad una videoconferenze con studenti e professori della Universidad APEC di Santo Domingo, Repubblica Domenicana, dell’Universidad Catolica del Perú e dell'Università dello Stato della Bahia, in Brasile, dove si trovavano anche gli studenti italiani del Progetto BEA e di INTEREURISLAND.
Un momento della videoconferenza realizzata nella serata del 28 giugno
Con le prof.sse Nadeznhna C. e Assumpta A. 

L'ultimo giorno ci ha visti impegnati attraverso un momento di confronto con la Prof.ssa Nadezhna Castellano che lo ha voluto intitolare: “A close look to a day-to-day life in a refugee camp”. 
Di seguito, una riflessione riflessione con Rev Dr Michael Smith, SJ sui verbi di Papa Francesco: "Welcoming, protecting, promoting and integrating migrants and refugees”.



La mattinata si è chiusa con un cerchio finale di condivisione e di valutazione dell'esperienza. Questo momento ci ha anche permesso di pensare ai prossimi passi verso la creazione di una rete mondiale che sviluppi gli scambi, il dialogo interculturale e la responsabilità sociale delle università coinvolte. 
Il Cerchio di chiusura finale
"Thank you for inviting us for this very important meeting at Scholas Chairs Congress. It was very important for me to take part in the program. I think that the idea for the project of students exchange that combines internship and studies and creating a chain at collaboration between universities around the worlf is genius and can gratly help in promoting the understanding of the other and finaly help in the promoting of peace processes." (Mor Eliyahu, Hebrew University of Jerusalem)
Un momento della stesura del documento finale

Nel pomeriggio abbiamo potuto partecipare alle ultime fasi del congresso, fra le quali la cerimonia di chiusura, durante la quale Alejandro Haber, della Hebrew University of Jerusalem e Irene Culcasi della Libera Università cattolica di Roma LUMSA, hanno letto un documento finale a nome dell'intero gruppo (di seguito il testo integrale).

Un grazie speciale a tutte e tutti voi Alessia R., Chiara Beatrice R., Eleonora Z., Maurizio D., Giulia T., Ilenia D.A., Federica Z., Ana Perello C., Carolina S., Lyra S., Alejandro H., Mor E., Abd A., Hazem A., Yusuf I., Szabina P., Sandy S., Prisca M., Irene C., Arianna M., Simone B. e Nevin S. e un grazie particolare a Roberta Lorenzetto, María Paz Jurado, Ezequiel de Corral e Simone Consegnati per la condivisione di questa primissima esperienza in qualità di 'equipe tecnica' di coordinamento.

Nicola Andrian
Coordinamento gruppo di lavoro Scholas Chairs
'Mobilità di studenti e docenti e intercultura'.

Discorso finale:

"Cuando arribamos el martes por la noche, era difícil imaginar las experiencias y aprendizajes que viviríamos durante estos tres días. Casi 30 personas de 10 países diferentes nos hemos encontrado aquí para aprender acerca un tema que, lamentablemente, hoy es más actual que nunca: el problema de la migración y los refugiados en el mundo.
Claro, al principio ya se nos presentó el primer desafío: no teníamos ningun lenguaje en común (ni traducción simultánea - a veces los presupuestos son limitados). ¿Cómo dialogar entre personas cuyos idiomas son el italiano, el español, el francés, el árabe o el hebreo? Nosotros, después de tres días, tampoco lo sabemos. Pero a veces el lenguaje no son solo palabras, sino también valores comunes y formas de hacer las cosas. Rápidamente, comprendimos que nuestro objetivo era uno solo. Desde ese momento, la barrera del idioma fue derribada.
Tomemos los valores sobre educación que nos ha enseñado el Papa Francisco: “Educar es ser capaz de usar el lenguaje de las manos, el corazón y la cabeza”. Y vaya si los hemos usado. Hemos utilizado el corazón, ¿de qué otra manera uno puede sino, relacionarse con la problemática de los refugiados? El miércoles, hemos visitado el centro de refugiados Casa Scalabrini 634, donde nos hemos conocido a la población que allí se alberga de una manera muy especial: mediante el arte. Sin palabras iniciales, sin intercambio de nombres o de historias. Bailes y cantos nos han demostrado que no importa el origen, todos los seres humanos, al final del día, disfrutamos de las mismas cosas. Hemos utilizado el corazón, al ser parte de un workshop sobre educación emocional, tan importante y tan faltante en la educación de hoy en día. Hemos utilizado el corazón, al romper más barreras aún y conversar por teleconferencia con universidades participantes de las Cátedras Scholas, de Perú, de Brasil y de República Dominicana, para poder aprender de ellos acerca de sus proyectos y experiencias en sus países.
Por supuesto que también hemos utilizado la cabeza: el simple hecho de estar aquí y convivir entre culturas tan variadas, nos ha permitido comprender la importancia del diálogo y las relaciones multiculturales. ¿De qué otra manera sino, yo, que vengo de Israel, pude haber entablado amistad con alguien proveniente de Siria? La política dice que eso es imposible, pero el sentido común muchas veces afirma lo contrario. Hemos utilizado la cabeza, al asistir a los paneles de este congreso general y compartir este espacio con académicos como ustedes. Y no hay duda que la presencia entre los estudiantes de dos participantes que saben en carne propia qué es ser un refugiado, nos ha aportado un importante y sensible punto de vista.
¿Y las manos? Las manos son el futuro. Todo lo que hemos absorbido y aprendido estos tres días, no servirá de nada si no logramos conectar la cabeza y el corazón con las manos. La educación sin el ejemplo no es nada. O mejor dicho, la educación es, únicamente, el ejemplo personal. Nadie puede educar si no vive de acuerdo al estilo de vida que predica. Ahora nos toca volver a nuestros países de origen: aquí hemos abierto la cabeza y el corazón, es el turno de abrir las manos a aquellos que más nos necesitan.
Solo en este Congreso han habido participantes de 11 universidades, no hay duda que en el futuro serán muchas más. De a poco, las instituciones van comprendiendo la responsabilidad social frente a la problemática de los refugiados, y abriendo sus puertas a la búsqueda de soluciones.
Finalmente, y en nombre de todos los estudiantes, quiero agradecer a todos los que hicieron esto posible, y en especial a Nicola, la persona que nos ha convocado y nos ha acompañado todos estos días. Nos despedimos desde este primer encuentro internacional de estudiantes de Scholas. Hemos abierto el camino de los valores y la educación, que si bien es largo, no tenemos duda de que se trata del camino correcto.
Muchas gracias."


Info SCHOLAS OCCURRENTES: http://web.scholasoccurrentes.org
Info SCHOLAS SOCIAL: http://home.scholas.social/

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