giovedì 26 luglio 2018

Buon rientro in Italia Equipe 2018. Al termine le esperienze di mobilità internazionale del Progetto BEA e della ricerca INTEREURISLAND


Anche quest'anno si è chiuso il periodo di mobilità in Brasile, del gruppo di studenti dell'Università di Padova del Progetto BEA e della ricerca INTEREURISLAND.

Incontro di orientamento al Consorzio Universitario Rovigo CUR, Italia.
Le valutazioni in itinere e finali confermano che l’intersezione fra la mobilità internazionale e il dialogo interculturale fra studentesse e studenti italiani e brasiliani, l’intersettorialità fra il mondo accademico e la comunità attraverso attività di extensão, e l’alternanza fra lo studio e il tirocinio e fra l’apprendimento e il servizio alla comunità, hanno costituito di fatto un terreno fertile di incontro, dialogo e scambio fra tutti i ‘soggetti’ coinvolti e un contesto altamente formativo per le studentesse Sara F., Ludovica F. e Beatrice A. e lo studente Giacomo L. coinvolti nei cicli completi del Progetto BEA e della ricerca INTEREURISLAND.
Cicli che in entrambi i casi prevedono 3 diverse fasi come a seguire:



1) Fase di pre-mobilità, in Italia, che prevede attività di orientamento, selezione e formazione specifica anche in peer-education (sviluppata assieme a studentesse e studenti già rientrati e studentesse e studenti stranieri in mobilità).

Corso di Extension: 'Relazioni interpersonali e dinamiche di gruppo' - DCH III, UNEB.
Peer-education: lingua e cultura italiane





2) Fase di mobilità, in Brasile, che prevede attività di studio al Dipartimento di Scienze Umane III della UNEB, di tirocinio in enti delle città di Petrolina-PE e Juazeiro-BA, di dialogo e incontro interculturale e peer-education (compresi i percorsi di approfondimento di lingua e cultura italiane).




Una delle attività del tirocinio sviluppato da Sara F. (FISPPA, UNIPD - INTEREURISLAND)
assieme a Eliana Souza (DCH III, UNEB), alla Pastoral da Mulher in Juazeiro-BA


Le attività di tirocinio si sviluppano seguendo le diverse fasi del ciclo del Service Learning, una proposta pedagogica che coinvolge gli studenti in attività che combinano il servizio alla comunità (in accordo con le reali necessità di ogni specifico contesto) e l'apprendimento (in riferimento agli obiettivi formativi dei progetti di tirocinio presentati all'ufficio Stage UNIPD in fase di pre-mobilità).
L'alternanza di studio (frequenza ai corsi al DCH III, UNEB) e tirocinio (nei rispettivi enti delle comunità) permette agli stessi studenti di mettere in relazione costantemente la teoria con la pratica.

Un momento del laboratorio sviluppato da Beatrice A. (FISPPA, UNIPD - Progetto BEA)
alla FUNASE CASEM, Petrolina-PE, con adolescenti in conflitto con la legge (regime di semilibertà).

Un momento del laboratorio al NAENDA Gey Espinheira de Juazeiro-BA
con Ludovica F. (Stage Post-Lauream, UNIPD - INTEREURISLAND) e Jaqueline Aquino Rodrigues (DCH III, UNEB),
con adolescenti in conflitto con la legge (regime di semi-libertà)

Uno dei momenti del tirocinio formativo di Giacomo L. (FISPPA, UNIPD - Progetto BEA),
alla FUNASE CASE di Petrolina-PE con adolescenti in conflitto con la legge.
Fra le attività più importanti del ciclo del Service Learning ci sono sicuramente i momenti di riflessione / valutazione / programmazione in itinere e finali che si sviluppano sia in ogni specifico ente di tirocinio che durante i Focus Group dell'equipe (tutti gli studenti in mobilità assieme a me, in qualità di coordinatore).

Valutazione programmazione al FUNASE CASEM, Petrolina
con Beatrice A. e l'equipe Socio - psico - pedagogica.

Al FUNASE CASE con Giacomo L. e il coordinatore pedagogico Ilson B.

La Culminância, momento di chiusura delle attività di tirocinio alla Pastoral da Mulher, Juazeiro-BA
 3) Fase di Post mobilità, in Italia, che prevede la presentazione dei diversi documenti relativi alle attività di tirocinio e studio e momenti di restituzione/condivisione dell'esperienza vissuta anche attraverso momenti di peer-education con gli studenti che si preparano a partire con il nuovo ciclo.

Un abbraccio e un in bocca al lupo per tutto Sara, Beatrice, Ludovica e Giacomo. Ci rivediamo in Italia.
Nicola Andrian

Un momento della festa finale di 'DESPEDIDA', Cubiculo, Petrolina-PE

venerdì 13 luglio 2018

Quando as pessoas são as protagonistas do encontro e do diálogo intercultural



Mais um momento de encontro e diálogo intercultural muito lindo e significativo entre a UNIVASF e o DCH III da UNEB, através das atividades de lingua e cultura italianas do Progetto BEA e do intercâmbio INTEREURISLAND.
Abertura



O evento, organizado com o interesse em desenvolver os vínculos entre as duas universidades a respeito das atividades de internacionalização e extensão, abriu-se com a fala da Prof.a Márcia Guena dos Santos, Diretora do DCH III, UNEB, do Prof. Isnaldo Jose De Souza Coelho - Assesor de Relações Internacionais da UNIVASF e da Prof.a Edilane Carvalho Teles que em 1998 participou, como pionera, ao intercâmbio com a Universidade de Padova.




Ao evento participaram os estudantes dos cursos de Lingua e cultura italianas 2018.1 da UNIVASF e do DCH III, UNEB, os membros do recém criado Grupo permanente de internacionalização acadêmica do DCH III,  Prof.a Claudia Maisa Antunes Lins, Prof. Edmerson dos Santos Reis e Priscilla Sayonara de Sousa Brandão, a Dr. Célia Virginia Alves de Souza, coordenadora do Centro de Idiomas sem Fronteiras da UNIVASF, convidadas e convidados das duas universidades e das comunidades.

A seguir, o discurso de abertura oficial do Grupo permanente de internacionalização acadêmica do DCH III, UNEB do Prof. Nicola Andrian.


De acordo com a Missão da Universidade do Estado da Bahia - UNEB e por meio de uma colaboração direta com a própria Secretaria Especial de Relações Internacionais SERINT:

Missão do Grupo
Promover o desenvolvimento da qualidade do ensino, da pesquisa e da extensão do DCH III, UNEB por meio da implementação de ações de internacionalização. Ações que visem o encontro e o diálogo entre pessoas de culturas diferentes como fundamentos de uma educação do jovem cidadão entre o conhecimento cada vez mais profundo do próprio contexto e uma abertura ao mundo.  

Objetivos específicos:
  • Desenvolver estudos e pesquisas sobre a internacionalização em si e sobre a internacionalização de propostas de extensão universitária;
  • Fortalecer os vínculos com a Universidade de Padova, promovendo atividades de intercâmbio/ mobilidade internacional de estudantes, pesquisadores, professores, técnicos - administrativos tanto dos cursos de graduação, de pedagogia e jornalismo, quanto dos cursos de mestrado;
  • Fomentar o desenvolvimento dos convênios já existentes e a ampliação para outras universidades, por meio de uma colaboração direta com a SERINT, Secretaria Especial de Relações Internacionais da UNEB (referência: Procedimentos das ações de internacionalização da Universidade do Estado da Bahia, Equipe SERINT - Salvador-BA, 2018);
  • Contribuir para a consolidação de espaços integrados do conhecimento, incluindo o desenvolvimento de diferentes idiomas;
  • Promover encontros, seminários, estudos, pesquisas e publicações a respeito da Internacionalização da graduação e pós-graduação realizadas no DCH-III da UNEB.

Após a apresentação do grupo, teve um momento cultural com músicas do ‘coral italiano’ da UNIVASF e do DCH III, UNEB ('O bella Ciao' e 'C'era u ragazzo') e a projeção do Filme: ‘La Vita è bella’ de Roberto Benigni.
O evento encerrou com a entrega dos certificados aos estudantes do DCH III, UNEB.
Agradecendo a todas e todos, Nos desejo um bom caminho,
Nicola Andrian

Entrega dos certificados e fotos

mercoledì 4 luglio 2018

I Scholas Chairs Students International Meeting ... un'esperienza unica


IV Congresso Internazionale delle Cattedre Scholas 2018"Università e Scuola. Verso il rilancio di università 'in uscita'"27-29 giugno 2018 – Villa Pontificia di Castelgandolfo - Italia

Il gruppo di studenti del I Scholas Chairs Student International Meeting
È un'esperienza unica quella che i ventun studenti, provenienti da dieci diverse università del mondo, hanno vissuto a Castelgandolfo, in una tre giorni ricca di esperienze di incontro, di dialogo interculturale e di approfondimento teorico - pratico in merito alle tematiche dei rifugiati e delle migrazioni forzate, attraverso nuove strategie di responsabilità sociale dell'università.
In occasione del IV Congresso Scholas Chairs, infatti, si è realizzato il primo Scholas Chairs students international Meeting, come proposta pratica nata in seno al gruppo di lavoro Scholas sulla mobilità internazionale di studenti e docenti e sull'intercultura.

"Personalmente ritengo che questi tre giorni siano stati una grande fonte di arricchimento personale. [...] un'esperienza concreta, viva, autentica di incontro con l'altro aldilà delle sole teorie, di proclami o discorsi aleatori. Mi ha fatto sentire parte di qualcosa di molto importante, mi ha fatto sentire parte di quel cambiamento che vorrei e che credo sia necessario che avvenga. Un cambiamento che ha la forma concreta dell'accoglienza, del dialogo e dello scambio tra esseri umani che va ben oltre la religione o la cultura di appartenenza, perchè ciò che ci accomuna è, in primo luogo, l'essere persone." (Eleonora Z. - Università degli studi di Padova)

"Il congresso ha provocato in me una riflessione sulla sensibilità in generale, sul modo di guardare l'altro e in particolare i cittadini migranti, sull'autocoscienza, sulla conoscenza (mia personale) in merito al fenomeno dell'immigrazione a livello mondiale.
Mi ha fatto sentire una grande responsabilità personale per il futuro, perchè possa essere una psicologa che si impegna nel proprio paese per aiutare l'integrazione dei migranti e rifugiati e per una nuova sensibilizzazione dela società." (Szabina P., Istituto Universitario SOPHIA, Loppiano, Italia).


Il gruppo studenti alla cerimonia di apertura del Congresso
Le 'Cattedre Scholas' sono parte integrante di SCHOLAS OCCURRENTES, un'iniziativa promossa da Papa Francesco che punta all'affermazione della cultura dell'incontro per la pace mediante l'istruzione e il coinvolgimento dei giovani di tutto il mondo. Si propongono di essere dei punti di riflessione e di azione, collegati in una rete in cui ogni soggetto (docenti, ricercatori, studenti) si arricchisce nell'incontro con l'altro, attraverso i vincoli che si sviluppano tra le diverse università, le scuole e i progetti della piattaforma Scholas Social.
Una dinamica di condivisione con il Rev. Dr. Michael Smith S.J.





L'obiettivo Generale di questo primo incontro internazionale di studenti è stato quello di provocare e facilitare lo sviluppo di una cittadinanza globale pro-attiva e la realizzazione di esperienze di mobilità internazionale, incontro, dialogo e responsabilità dell'Università, attraverso il messaggio e la proposta pedagogica di Papa Francesco.







Danzando alla Casa Scalabrini 634, Roma
Obiettivi specifici dell'incontro:
1) Stimolare nei partecipanti una maggiore conoscenza teorica e un pensiero critico circa i fenomeni/processi di migrazione forzata sia nei rispettivi contesti, se presenti, che a livello globale (dimensione cognitiva dell’educazione alla cittadinanza globale);

2) Proporre e sviluppare pratiche e processi (strategie) di internazionalizzazione e responsabilità sociale delle università coinvolte, in collaborazione con le rispettive comunità sulla base di quanto realizzato attraverso il progetto INTEREURISLAND;

Cerchio di riflessione e condivisione,
Casa Scalabrini 634, Roma.

3) Sviluppare attività didattiche innovative in merito all’incontro, al dialogo interculturale e all’integrazione che stimolino il senso di appartenenza ad una comune umanità, condividendo responsabilità e valori basati sui diritti umani (dimensione socio-emotiva dell’educazione alla cittadinanza globale);



4) Stimolare la stesura di una proposta che preveda pratiche / azioni efficaci e responsabili a livello locale, nazionale e globale in merito al superamento dei preconcetti, all’incontro, al dialogo e all’integrazione interculturale (dimensione comportamentale dell’educazione alla cittadinanza globale);
Preparando la videoconferenza con Perù,
Repubblica Domenicana e Brasile.




5) Creare le condizioni per lo sviluppo di una rete internazionale che proponga attività di mobilità, scambi, ricerca, intercultura e responsabilità sociale;

6) Stendere il canovaccio di un progetto di mobilità internazionale e responsabilità sociale dell’università, da presentare all’UE – programma HORIZON 2020.







Università coinvolte o rappresentate in Castelgandolfo: Università degli studi di Padova, Università Cattolica di Brescia, Libera Università Maria Santissima Assunta di Roma, Universidad de Navarra, Hebrew University of Jerusalem, Lebanese International University, Damascus University, Universidad Complutense de Madrid, Istituto Universitario SOPHIA di Loppiano e Ishik University of Erbil.
Università incontrate in videconferenza: Pontificia Universidad Católica del Perù, Universidad APEC de Santo Domingo, República Dominicana e Universidade do Estado da Bahia, Brasil.

Un intenso programma ha previsto un incontro di apertura la sera del 26 giugno, in pre-congresso, durante il quale è stato possibile conoscersi, rompere il ghiaccio superando le prime barriere dovute alle diverse provenienze e culture e condividere la proposta di lavoro della tre giorni che stava iniziando. Ci si è resi conto, attraverso un'attività di gruppo condotta, che i primi passi verso il dialogo interculturale possono essere mossi con il desiderio di incontrare 'in primis' la persona, l'essere umano che abbiamo di fronte, che è portatore di una propria cultura, di un proprio modo di vivere.
Dinamica per il superamento dei pre-concetti
nell'incontro con l'altro



La mattinata del 27 ha previsto la partecipazione alla cerimonia di apertura del congresso e alla tavola rotonda: Innovazione educativa.

Nel pomeriggio si è realizzato il primo momento di lavoro di gruppo, durante il quale, attraverso due dinamiche, si è cercato di far luce sul concetto di 'pregiudizio' e sul come sia opportuno, importante, significativo cercare di superarlo per sviluppare un 'incontro' con l'altro, chi è diverso da noi. 







A seguito, ci si è spostati dalla sede del congresso per una visita al centro di accoglienza di cittadini migranti ‘Casa SCALABRINI 634’ a Roma. L'incontro, la condivisione dei 'doni' personali attraverso la musica e la danza e e una cena condivisa hanno caratterizzato uno dei momenti più significativi di questa esperienza.

Il gruppo a Casa Scalabrini 634, in Roma
Anche il 28 è iniziato con la partecipazione alle attività del congresso. In particolare alla tavola rotonda sul dialogo interreligioso;
A seguire, mentre la maggior parte del gruppo è andata in visita al Palazzo Apostolico, tre studenti sono scesi a Roma per una tribuna stampa di presentazione del Congresso in Vaticano;
Al Vaticano presentando Scholas Occurrentes e il IV Congresso Scholas Chairs con Mons, Angelo Vincenzo Zani,
il Presidente di Scholas José Maria del Corral, il Segretario Generale Enrique Palmeyro, Il Prof. Italo Fiorin EIS LUMSA
e i rappresentanti delle Università ospitanti i diversi congressi Scholas Chair (Roma, Gerusalemme, New York)
Il pomeriggio ci ha visti impegnati in una riflessione sui fenomeni migratori nel mondo propostaci da Mons. Fabio Baggio, del Dicastero per lo sviluppo umano, recentemente istituito da Papa Francesco, responsabile della sezione dedicata ai migranti. Un momento molto significativo per poter comprendere in modo più profondo le tematiche scelte.
Con Mons. Fabio Baggio e il Prof. Italo Fiorin della EIS, LUMSA.


Il workshop 'Up to You' condotto da Ana P.C. e Carolina S.
dell'Universidad de Navarra, Spagna.





Il workshop 'Up to You', gestito da Ana P. e Carolina M dell'Università di Navarra ha chiuso il pomeriggio all'insegna del protagonismo degli studenti attraverso processi di 'peer education' e di un approfondimento esperienziale dello sviluppo delle capacità emotive.








La serata è stata dedicata interamente ad una videoconferenze con studenti e professori della Universidad APEC di Santo Domingo, Repubblica Domenicana, dell’Universidad Catolica del Perú e dell'Università dello Stato della Bahia, in Brasile, dove si trovavano anche gli studenti italiani del Progetto BEA e di INTEREURISLAND.
Un momento della videoconferenza realizzata nella serata del 28 giugno
Con le prof.sse Nadeznhna C. e Assumpta A. 

L'ultimo giorno ci ha visti impegnati attraverso un momento di confronto con la Prof.ssa Nadezhna Castellano che lo ha voluto intitolare: “A close look to a day-to-day life in a refugee camp”. 
Di seguito, una riflessione riflessione con Rev Dr Michael Smith, SJ sui verbi di Papa Francesco: "Welcoming, protecting, promoting and integrating migrants and refugees”.



La mattinata si è chiusa con un cerchio finale di condivisione e di valutazione dell'esperienza. Questo momento ci ha anche permesso di pensare ai prossimi passi verso la creazione di una rete mondiale che sviluppi gli scambi, il dialogo interculturale e la responsabilità sociale delle università coinvolte. 
Il Cerchio di chiusura finale
"Thank you for inviting us for this very important meeting at Scholas Chairs Congress. It was very important for me to take part in the program. I think that the idea for the project of students exchange that combines internship and studies and creating a chain at collaboration between universities around the worlf is genius and can gratly help in promoting the understanding of the other and finaly help in the promoting of peace processes." (Mor Eliyahu, Hebrew University of Jerusalem)
Un momento della stesura del documento finale

Nel pomeriggio abbiamo potuto partecipare alle ultime fasi del congresso, fra le quali la cerimonia di chiusura, durante la quale Alejandro Haber, della Hebrew University of Jerusalem e Irene Culcasi della Libera Università cattolica di Roma LUMSA, hanno letto un documento finale a nome dell'intero gruppo (di seguito il testo integrale).

Un grazie speciale a tutte e tutti voi Alessia R., Chiara Beatrice R., Eleonora Z., Maurizio D., Giulia T., Ilenia D.A., Federica Z., Ana Perello C., Carolina S., Lyra S., Alejandro H., Mor E., Abd A., Hazem A., Yusuf I., Szabina P., Sandy S., Prisca M., Irene C., Arianna M., Simone B. e Nevin S. e un grazie particolare a Roberta Lorenzetto, María Paz Jurado, Ezequiel de Corral e Simone Consegnati per la condivisione di questa primissima esperienza in qualità di 'equipe tecnica' di coordinamento.

Nicola Andrian
Coordinamento gruppo di lavoro Scholas Chairs
'Mobilità di studenti e docenti e intercultura'.

Discorso finale:

"Cuando arribamos el martes por la noche, era difícil imaginar las experiencias y aprendizajes que viviríamos durante estos tres días. Casi 30 personas de 10 países diferentes nos hemos encontrado aquí para aprender acerca un tema que, lamentablemente, hoy es más actual que nunca: el problema de la migración y los refugiados en el mundo.
Claro, al principio ya se nos presentó el primer desafío: no teníamos ningun lenguaje en común (ni traducción simultánea - a veces los presupuestos son limitados). ¿Cómo dialogar entre personas cuyos idiomas son el italiano, el español, el francés, el árabe o el hebreo? Nosotros, después de tres días, tampoco lo sabemos. Pero a veces el lenguaje no son solo palabras, sino también valores comunes y formas de hacer las cosas. Rápidamente, comprendimos que nuestro objetivo era uno solo. Desde ese momento, la barrera del idioma fue derribada.
Tomemos los valores sobre educación que nos ha enseñado el Papa Francisco: “Educar es ser capaz de usar el lenguaje de las manos, el corazón y la cabeza”. Y vaya si los hemos usado. Hemos utilizado el corazón, ¿de qué otra manera uno puede sino, relacionarse con la problemática de los refugiados? El miércoles, hemos visitado el centro de refugiados Casa Scalabrini 634, donde nos hemos conocido a la población que allí se alberga de una manera muy especial: mediante el arte. Sin palabras iniciales, sin intercambio de nombres o de historias. Bailes y cantos nos han demostrado que no importa el origen, todos los seres humanos, al final del día, disfrutamos de las mismas cosas. Hemos utilizado el corazón, al ser parte de un workshop sobre educación emocional, tan importante y tan faltante en la educación de hoy en día. Hemos utilizado el corazón, al romper más barreras aún y conversar por teleconferencia con universidades participantes de las Cátedras Scholas, de Perú, de Brasil y de República Dominicana, para poder aprender de ellos acerca de sus proyectos y experiencias en sus países.
Por supuesto que también hemos utilizado la cabeza: el simple hecho de estar aquí y convivir entre culturas tan variadas, nos ha permitido comprender la importancia del diálogo y las relaciones multiculturales. ¿De qué otra manera sino, yo, que vengo de Israel, pude haber entablado amistad con alguien proveniente de Siria? La política dice que eso es imposible, pero el sentido común muchas veces afirma lo contrario. Hemos utilizado la cabeza, al asistir a los paneles de este congreso general y compartir este espacio con académicos como ustedes. Y no hay duda que la presencia entre los estudiantes de dos participantes que saben en carne propia qué es ser un refugiado, nos ha aportado un importante y sensible punto de vista.
¿Y las manos? Las manos son el futuro. Todo lo que hemos absorbido y aprendido estos tres días, no servirá de nada si no logramos conectar la cabeza y el corazón con las manos. La educación sin el ejemplo no es nada. O mejor dicho, la educación es, únicamente, el ejemplo personal. Nadie puede educar si no vive de acuerdo al estilo de vida que predica. Ahora nos toca volver a nuestros países de origen: aquí hemos abierto la cabeza y el corazón, es el turno de abrir las manos a aquellos que más nos necesitan.
Solo en este Congreso han habido participantes de 11 universidades, no hay duda que en el futuro serán muchas más. De a poco, las instituciones van comprendiendo la responsabilidad social frente a la problemática de los refugiados, y abriendo sus puertas a la búsqueda de soluciones.
Finalmente, y en nombre de todos los estudiantes, quiero agradecer a todos los que hicieron esto posible, y en especial a Nicola, la persona que nos ha convocado y nos ha acompañado todos estos días. Nos despedimos desde este primer encuentro internacional de estudiantes de Scholas. Hemos abierto el camino de los valores y la educación, que si bien es largo, no tenemos duda de que se trata del camino correcto.
Muchas gracias."


Info SCHOLAS OCCURRENTES: http://web.scholasoccurrentes.org
Info SCHOLAS SOCIAL: http://home.scholas.social/